L’impostazione stilistica e musicale si è ispirata sin dalle prime battute a semplicità espressiva e dinamica, al perseguimento di buoni valori musicali e sonori, alla coerenza repertoriale con la storia ed i contenuti dello straordinario ed entusiasmante percorso di ricerca e valorizzazione che nel Trentino si è sviluppato sin dagli anni ‘30 con contributi appassionati e di elevatissima qualità, opera di musicisti e musicologi le cui elaborazioni sono diventate dei classici del genere.
Il coro ha quindi avuto due riferimenti nella costruzione di una propria proposta esecutiva, quello spontaneo popolare ancora molto diffuso all’epoca dei primi accordi e quello rigoglioso e fertilissimo dell’esperienza satina nata nel 1926, che continua ai giorni nostri con evoluzione rinnovata e positiva.
Mantova 1984, Teatro Bibiena |
Ne è nato un modello che è stato giudicato nel tempo come uno dei “più autentici e validi interpreti” del canto popolare Trentino e dell’area alpina, dove rigore musicale e qualità timbrica non solo sono da sempre un obiettivo e un impegno da tutti condiviso, ma, nel naturale e positivo ricambio dell’organico, si sono addirittura mantenuti e migliorati con il suono, l’amalgama e lo “spirito” popolare che da sempre riscuotono l’apprezzamento di critici ed estimatori.
Livio Conta, omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli – Olio su Tela, cm 150×150 1970/71
Il Coro Sasso Rosso presenta nel suo repertorio tutti i diciannove brani armonizzati dal Maestro A.B.Michelangeli. |